lunedì 2 novembre 2009

Un passo avanti per il ricordo



Si è tenuta il 1° novembre 2009 nel cimitero di Gonars la tradizionale commemorazione delle vittime del campo di concentramento fascista per internati civili e sloveni che sorgeva a Gonars. La cerimonia, organizzata dal Consolato Generale di Trieste della Repubblica di Slovenia, si è svolta alla presenza del Vice Presidente del Parlamento Sloveno, del Console Generale della Repubblica di Slovenia, del Console della Croazia, di rappresentanti della Regione della Regione Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Udine, del Peridente dell’ANPI Federico Vincenti, di delegazioni diVhrnika, Borovniza, Cabar, Nova Gorica, Tolmin e Rjeka, sindaci, amministratori ed associazioni combattentistiche locali.
Nella mattinata l’Amministrazione Comunale ha provveduto ad inaugurare un monumento sul luogo dove sorgeva il campo di concentramento realizzato grazie ad un contributo regionale di € 10.000 sul progetto “Cammino della memoria - Footpath of memory”. Tale progetto è la naturale conclusione dell’attività svolta con continuità e convinzione da parte delle Amministrazioni comunali che si sono avvicendate alla guida del Comune di Gonars: a partire dall’allora Sindaco Guido Toso che rese possibile la costruzione dell’ossario monumentale fino al Sindaco Ivan Cignola che ha ottenuto la disponibilità, tramite un contratto di affitto con le Ferrovie dello Stato, dell’area presso cui sorgeva il campo di concentramento e ha conseguentemente ideato la realizzazione di un parco della memoria.
Prendiamo atto con piacere che anche l’attuale Amministrazione ha inteso continuare con le iniziative volte a conservare la memoria storica dei fatti accaduti. Non possiamo però nascondere l’amarezza su quanto dichiarato dal Sindaco di centrodestra Marino Del Frate nel momento in cui afferma che “bisogna dare voce ai vinti ed ai vincitori”. Ricordiamo infatti che la vicenda del campo di concentramento di Gonars non ha riguardato né “vinti” né “vincitori” ma purtroppo ha visto partecipi civili inermi, rastrellati e prelevati forzatamente dalle loro case, vittime costituite per lo più da vecchi, donne e bambini a causa di un folle disegno di italianizzazione dei territori della ex Jugoslavia voluto dal regime fascista.

Nessun commento:

Posta un commento